Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

 

VANGELO DI LUCA (II)

 

Luca - Capitolo 10

Missione dei settantadue discepoli

[1] Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
[2] Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
[3] Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
[4] non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
[5] In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.
[6] Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
[7] Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
[8] Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,
[9] curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.
[10] Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite:
[11] Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino.
[12] Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.
[13] Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere.
[14] Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.
[15] E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi sarai precipitata!
[16] Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».

Ciò di cui devono gioire gli apostoli

[17] I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
[18] Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore.
[19] Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare.
[20] Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Il vangelo rivelato ai semplici. Il Padre e il Figlio

[21] In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.
[22] Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».

Il privilegio dei discepoli

[23] E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete.
[24] Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono».
Il grande comandamento

[25] Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?».
[26] Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?».
[27] Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso».
[28] E Gesù: «Hai risposto bene; fà questo e vivrai».


Parabola del buon Samaritano

[29] Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».
[30] Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
[31] Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte.
[32] Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.
[33] Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione.
[34] Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
[35] Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.
[36] Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?».
[37] Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fà lo stesso».

[33] Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione.
[34] Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
[35] Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.
[36] Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?».
[37] Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fà lo stesso»


Marta e Maria

[38] Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa.
[39] Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola;
[40] Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti».
[41] Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose,
[42] ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».

 


Luca - Capitolo 11

Il Pater

 

[1] Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse:

«Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».

[2] Ed egli disse loro:
«Quando pregate, dite:

Padre, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;

[3] dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

[4] e perdonaci i nostri peccati,
perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore,
e non ci indurre in tentazione».

L'amico importuno

 

 

[5] Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani,
[6] perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti;
[7] e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli;
[8] vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.

Efficacia della preghiera

[9] Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
[10] Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
[11] Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe?
[12] O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
[13] Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».


Gesù e Beelzebul

[14] Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate.
[15] Ma alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni».
[16] Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
[17] Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra.
[18] Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl.
[19] Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici.
[20] Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio.
[21] Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro.
[22] Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino.



Intransigenza di Gesù

[23] Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.

Ritorno offensivo dello spirito immondo

[24] Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito.
[25] Venuto, la trova spazzata e adorna.
[26] Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima».

La vera beatitudine

[27] Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!».
[28] Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Il segno di Giona

[29] Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorchè il segno di Giona.
[30] Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.
[31] La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui.
[32] Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui.

 

Ancora la parabola della lucerna

[33] Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce.
[34] La lucerna del tuo corpo è l'occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre.
[35] Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra.
[36] Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore».


Contro i farisei e i dottori della legge

[37] Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola.
[38] Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
[39] Allora il Signore gli disse: «Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità.
[40] Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno?
[41] Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo.
[42] Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre.
[43] Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze.
[44] Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
[45] Uno dei dottori della legge intervenne: «Maestro, dicendo questo, offendi anche noi».
[46] Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!
[47] Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi.
[48] Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri.
[49] Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno;
[50] perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo,
[51] dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
[52] Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito».
[53] Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti,
[54] tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.


Luca - Capitolo 12
Parlare apertamente e senza timore

 

 

[1] Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia.
[2] Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto.
[3] Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti.
[4] A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla.
[5] Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui.
[6] Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio.
[7] Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri.
[8] Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio;
[9] ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
[10] Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato.
[11] Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire;
[12] perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».


Non accumulare tesori


[13] Uno della folla gli disse: «Maestro, dì a mio fratello che divida con me l'eredità».
[14] Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
[15] E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni».
[16] Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto.
[17] Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?
[18] E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.

 

[19] Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia.
[20] Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?
[21] Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».


Abbandonarsi alla Provvidenza

[22] Poi disse ai discepoli: «Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete.
[23] La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito.
[24] Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete!
[25] Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?
[26] Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto?
[27] Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
[28] Se dunque Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede?
[29] Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l'animo in ansia:
[30] di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno.
[31] Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta.
[32] Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno.

Vendere i propri beni e fare l'elemosina

[33] Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma.
[34] Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.

Tenersi pronti per il ritorno del padrone

[35] Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese;
[36] siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa.
[37] Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
[38] E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!
[39] Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa.
[40] Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate».
[41] Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
[42] Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo?
[43] Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro.
[44] In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
[45] Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
[46] il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli.
[47] Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse;
[48] quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

Gesù e la sua passione

[49] Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia acceso!
[50] C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!


Gesù causa di dissenso

[51] Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra; No, vi dico, ma la divisione.
[52] D'ora innanzi in una casa di cinque persone

[53] si divideranno tre contro due e due contro tre;
padre contro figlio e figlio contro padre,
madre contro figlia e figlia contro madre,
suocera contro nuora e nuora contro suocera».


Saper interpretare i segni dei tempi

[54] Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade.
[55] E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade.
[56] Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?
[57] E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?
[58] Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione.
[59] Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo».


Luca - Capitolo 13

Inviti provvidenziali alla penitenza

[1] In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
[2] Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte?
[3] No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
[4] O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
[5] No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».


Parabola del fico sterile

[6] Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.
[7] Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?
[8] Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime
[9] e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».


Guarigione della donna curva, il giorno di sabato

[10] Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato.
[11] C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo.
[12] Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità»,
[13] e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.

[14] Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato».
[15] Il Signore replicò: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?
[16] E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?».
[17] Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

Parabola del granello di senapa

[18] Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò?
[19] E' simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami».

Parabola del lievito

[20] E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio?
[21] E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata».

La porta stretta, il rigetto dei Giudei infedeli e la chiamata dei pagani

[22] Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme.
[23] Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose:
[24] «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno.
[25] Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete.
[26] Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze.
[27] Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità!
[28] Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori.
[29] Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.
[30] Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».

Erode la volpe

[31] In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
[32] Egli rispose: «Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito.
[33] Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.

Apostrofe a Gerusalemme

[34] Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto!
[35] Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».


Luca - Capitolo 14

Guarigione di un idropico in giorno di sabato

 

[1] Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.
[2] Davanti a lui stava un idropico.
[3] Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: «E' lecito o no curare di sabato?».
[4] Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
[5] Poi disse: «Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?».
[6] E non potevano rispondere nulla a queste parole.

Sulla scelta dei posti

[7] Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola:
[8] «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te
[9] e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto.
[10] Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.
[11] Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

 

Sulla scelta degli invitati


[12] Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.
[13] Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi;
[14] e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».


Sugli invitati che non accettano

[15] Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: «Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!».
[16] Gesù rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti.
[17] All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto.
[18] Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato.
[19] Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato.
[20] Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire.
[21] Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi.
[22] Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto.
[23] Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia.
[24] Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena».

Rinunciare a quanto si ha di caro

[25] Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse:
[26] «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
[27] Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.

Rinunciare soprattutto ai propri beni

[28] Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?
[29] Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo:
[30] Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.
[31] Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?
[32] Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace.
[33] Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

Non essere insipidi

[34] Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si salerà?
[35] Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda!

 

Luca - Capitolo 15

Le tre parabole della misericordia

[1] Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
[2] I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
[3] Allora egli disse loro questa parabola:


La pecora perduta

[4] «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?
[5] Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento,
[6] va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta.
[7] Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.

 

La dramma perduta

[8] O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
[9] E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.
[10] Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».


Il figlio perduto e il figlio fedele: "il figlio prodigo"

[11] Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
[12] Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
[13] Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
[14] Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
[15] Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
[16] Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.

[17] Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
[18] Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;
[19] non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
[20] Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
[21] Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
[22] Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
[23] Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
[24] perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
[25] Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;
[26] chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
[27] Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
[28] Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
[29] Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
[30] Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
[31] Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;
[32] ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

 

Luca - Capitolo 16

L'amministratore fedele

[1] Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
[2] Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.
[3] L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno.
[4] So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua.
[5] Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo:
[6] Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta.
[7] Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.

[8] Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.

Il buon uso del denaro

[9] Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
[10] Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.
[11] Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera?
[12] E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
[13] Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona».

Contro i farisei, amici del denaro

[14] I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui.
[15] Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio.


All'assalto del regno

[16] La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi.

Perennità della Legge

[17] E' più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge.

Indissolubilità del matrimonio

[18] Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.

 

Il ricco cattivo e il povero Lazzaro



[19] C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente.
[20] Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe,
[21] bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.
[22] Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto.

[23] Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui.
[24] Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura.
[25] Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti.
[26] Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi.

[27] E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre,
[28] perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento.
[29] Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro.
[30] E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno.
[31] Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».


Luca - Capitolo 17

Lo scandalo

[1] Disse ancora ai suoi discepoli: «E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono.
[2] E' meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.
[3] State attenti a voi stessi!

Correzione fraterna

Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli.
[4] E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai».


Potenza della fede

[5] Gli apostoli dissero al Signore:
[6] «Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.


Servire con umiltà

[7] Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola?
[8] Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu?
[9] Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
[10] Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».


I dieci lebbrosi


[11] Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea.
[12] Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza,
[13] alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!».
[14] Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati.
[15] Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce;
[16] e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano.

[17] Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?
[18] Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse:
[19] «Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».


La venuta del regno di Dio

[20] Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose:
[21] «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!».

Il giorno del Figlio dell'uomo

[22] Disse ancora ai discepoli: «Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete.
[23] Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli.
[24] Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno.
[25] Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione.
[26] Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo:
[27] mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti.
[28] Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano;
[29] ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti.
[30] Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà.
[31] In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro.
[32] Ricordatevi della moglie di Lot.
[33] Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà.
[34] Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato;
[35] due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata».
[36] .
[37] Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».


Luca - Capitolo 18

Il giudice iniquo e la vedova importuna

[1] Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi:
[2] «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno.
[3] In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversavversario.
[4] Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno,
[5] poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi».

[6] E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto.
[7] E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare?
[8] Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».


Il fariseo e il pubblicano

[9] Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri:
[10] «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
[11] Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano.
[12] Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.
[13] Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.

[14] Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato.

Gesù e i bambini

[15] Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano.
[16] Allora Gesù li fece venireavanti e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio.
[17] In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà».


Il notabile ricco

[18] Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?».
[19] Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio.
[20] Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre».
[21] Costui disse: «Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza».
[22] Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi».
[23] Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco.

   

Il pericolo delle ricchezze

[24] Quando Gesù lo vide, disse: «Quant'è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio.
[25] E' più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!».
[26] Quelli che ascoltavano dissero: «Allora chi potrà essere salvato?».
[27] Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio».

Ricompensa promessa alla rinuncia

[28] Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito».
[29] Ed egli rispose: «In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio,
[30] che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà».


Terzo annunzio della passione

[31] Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compirà.
[32] Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi
[33] e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà».
[34] Ma non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto.


Il cieco di Gerico

[35] Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada.
[36] Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse.
[37] Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!».
[38] Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!».
[39] Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
[40] Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò:
[41] «Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista».

[42] E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
[43] Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.

 


- Vangelo di Luca (I) - Cap. 1 - 9

 

- Vangelo di Luca (III) - Cap. 19-24


- Vangelo di Giovanni (I) - Cap. 1-10

- Vangelo di Giovanni (II) - Cap. 11-21


- Vangelo di Marco (I) - Cap. 1-8

- Vangelo Marco (II) - Cap. 9 - 15

 

-Vangelo di Matteo (I) - Cap. 1-10

- Vangelo di Matteo (II) - Cap. 11-18

- Vangelo di Matteo (III) - Cap. 19-28

 

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